Al padiglione della biennale di architettura a Venezia la Villa Postumana: un crocevia di filosofia ecologia e sostenibilità. L’edificio è ,nelle intenzioni degli creatori, un rovesciamento del rapporto tra uomo e natura. E un manifesto vivente del nuovo rapporto uomo-natura. Il rapporto con il naturale viene dunque ripensato integralmente alla luce del danno ecologico e del collasso ambientale del pianeta.
Ecco dunque rendersi necessaria una nuova visione del mondo una nuova grammatica e un programma di obiettivi azioni che vanno dal disaccoppiare la crescita dal consumo di risorse naturali investendo nella rigenerazione del pianeta verso un’economia zero carbon. La stessa domanda sul principio di sostenibilità diventa semplice e diretta: come riparare a i danni degli ultimi cinquan’anni? La Villa manifesto diventa essa stessa un ecosistema evolutivo di ogni progetto ed azione. Un progetto che propone un lessico nuovo ed intenzioni architettoniche innovative basate sul concetto di ibridazione. La Villa è stata accompagnata da un manifesto di architettura postumana come dichiarazione dell’indipendenza della natura dall’uomo: lo spazio non scinde il destino dalla specie umana da quello di altri esseri viventi. L’uomo postumano scardina il primato dell’homo faber. L’edificio è una rielaborazione della Villa Savoye di Le Corbusier nel senso di uno scambio del terreno in cui sorge: Il Partenone ritorna collina e la collina si fa Partenone.
La Villa sorge su un promontorio di roccia sedimentaria crocevia tra cielo terra e mare. Un processo digitale di ottimizzazione topologica connette il parallelepipedo modernista con le stratificazioni di pietra. Ecco allora che i pilotis diventano vere e proprie radici organiche massimizzando la resistenza come un albero ed un osso. Le risorse dell’ecosistema mediterraneo diventano grammatica architettonica e parametri cruciali della creazione in se’ stessa. La biodiversità diventa il fulcro della progettazione postumana. Trillite ed angolo retto simboli dell’antropocentrismo dimostra che disegnare uno spazio umano è possibile. La Villa troneggia sul mare : casa dell’uomo nella natura. Il modernismo è stato un movimento culturale e un progetto politico culmine concettuale dell’idea di umanità superiore ed autopoietica rispetto alla natura.
L’umano di Le Corbusier abita letteralmente il suo spazio fino a farlo coincidere con essa: il cerchio il quadrato la vita moderna. Il manifesto architettonico dell’abitare è la meraviglia potente di Villa Savoye. Un parallelepipedo dell’abitare sullo spazio della natura. Se il postmoderno ha deformato cambiato ristrutturato le forme del moderno: il postumano sigla un’ alleanza tra forme e spazi. Un uomo che non consuma la natura e invece la usa come le forme di vita. La Villa postumana emerge dalla natura e non la domina. Nasce e cresce con la natura è una corda tesa tra umanità e natura vita che fluisce nel tutto. Come affermò Wittgenstein il mondo è tutto ciò che accade. La stessa architettura dovrà occuparsi di fatti. Un congedo che va dalla macchina al cyborg.