Dmitrovskoe Shoesse, 30 km a nord-est dal centro di Mosca, Russia.
47 palazzoni, un blocco compatto di oltre 16 piani progettato dal gruppo impreseMosproekt-3 in cui aleggia un’atmosfera sovietica da smorzare cercando di ottenere la massima resa e la minima spesa, ma come?
È questa la sfida che ha accolto lo studio Iosa Ghini: rendere visivamente più confortevole quell’agglomerato di cemento servendosi dell’elemento visivo che crea più impatto di tutti: il colore.
Sembrano tanti pixel di diverse sfumature quei colori sui pannelli in fibrocemento come se ci si trovasse in un videogame anni ’90. Ha dichiarato Massimo Iosa Ghini:
c’era la necessità di edificare un complesso architettonico a costi molto contenuti ma che, al tempo stesso, potesse essere appetibile per un pubblico sofisticato: docenti e ricercatori, e in parte anche studenti, che gravitano attorno al vicino centro di ricerca di Science City (National Research University)
Si tratta infatti di 47 edifici posti attorno a due grandi corti di circa 10.000 metri quadrati; nel progetto anche vari spazi verdi comuni che permettono alla comunità di ritrovarsi. Insomma, una sorta di area ricreativa aggregante, come una piazza, in un complesso residenziale
Lo scopo è appunto quello di pensare a chi abita quei palazzi, rimettere al centro l’uomo e le sue necessità, compresa quella di poter vedere qualcosa di esteticamente piacevole e confortante.
Sottolinea Iosa Ghini:
abbiamo disegnato delle aree di sosta e di gioco, di servizio collettivo e per il tempo libero, che si integrano, funzionalmente e cromaticamente, con le abitazioni.
A tal proposito, per amplificare un senso di appartenenza e di affezione si è scelto di lavorare andando a modificare il colore; spiega Iosa Ghini:
Siamo intervenuti per dare un apporto in grado di coniugare valore estetico, qualità della vita e sostenibilità sfruttando i pochissimi parametri progettuali, liberi da un sistema costruttivo prefabbricato che non permetteva larghi margini di modifica» e specifica “abbiamo utilizzato una tecnologia più aggiornata, cioè pannelli infibrocemento colorato in pasta, di 150 cm di altezza per una larghezza variabile che può raggiungere i 120 cm, con cui abbiamo potuto sperimentare accostamenti più articolati, con più sfumature e delicate variazioni.
Un’evoluzione nell’estetica e di conseguenza nella vita di chi vivrà quello spazio sentendosi parte integrante di un progetto studiato nei minimi dettagli per l’uomo e per l’ambiente.