Sembra poco ma non è. Eppur la vita negli interstizi dell’era covid riparte. A Bologna il suono ed il ritmo di nuove avanguardie internazionali segna il passo del Live Arts Week. La decima edizione della kermesse ritesse i fili di tendenze che prefigurano il nuovo mondo a marca covid. La manifestazione si terrà da sabato 19 giugno a domenica 27 giugno sul Lungo Reno del Quartiere Barca. Il luogo scelto da Xing organizzatore della mostra è un campo aperto privo di infrastrutture: una rottura simbolica del periodo del claustrofobico chiuso e a bassa relazionalità come è quello del covid. Il campo bolognese vuole invece con la sua assoluta apertura ribadire una nuova era e si tiene sul filo della rigenerazione: tra sedimenti canneti savana e macchia suburbana. Il programma della mostra è ricco di presenze e dilatato nel tempo. Molti i contatti internazionali e le linee di fuga per aprire lo spazio alle cose creare i varchi negli interstizi dell’essere ritornando a pensarlo come bene comune frontiera e sconfinamento. Tra normalità e regime terapeutico l’urlo di PengX immagina una serie di pratiche eterogenee del dopo: ecco allora che “il tetto della casa è bruciato e le voci si rincorrono sui campi” come recita il comunicato stampa.
50 artisti per Live Arts Week.
L’area di 20.000 mq che ospita la mostra espone 50 artisti. Tra questi Michele Di Stefano con mk e lo stato eternamente nascente abbandono e simulazione di prossimità. Kinkaleri punta sul gioco dei corpi il loro perdersi in movimento e tra divagazioni coreografiche. Enrico Malatesta con Cristina Kristal Rizzo in Boga pezzi elementari per l’incendio del tempio fa un lavoro di suoni frammenti dilatazioni nel ritmo dei luoghi suburbani. Il collettivo Zapruder invece esplora la mente e compone una performance aperta al pubblico che mette in scena il suono e il rumore dei campi psichici anticipando la composizione di un film sulle anomalie della società contemporanea. Come il canto di un muezzin ecco l’installazione sonora Beta Med di Invernomuto per performare l’archivio musicale di Black Med che verrà diffuso da altoparlanti ad intervalli regolari durante il festival.
Un festival artistico aperto 24 ore su 24.
La zona del festival non ha barriere di accesso ed è aperta 24 ore su 24. Le installazioni saranno sempre visibili mentre le opere performative avranno luogo in orari precisi seguendo bioritmi variabili lungo le giornate e la loro successione adattandosi a variazioni di clima e luce. Il farsi e il disfarsi dell’arte dei corpi dei suoni e delle relazioni è il tratto innovativo di Live Art Weeks. Un sistema diffuso disperso nel tempo generativo di una nuova condizione della permanenza.
L’organizzatore è Xing una associazione culturale attenta ai temi della cultura contemporanea in particolar modo alle tendenze giovanili attraverso uno sguardo multidisciplinare.